Cursi paese del Salento

Tradizioni e personaggi del Salento.

 



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Il Cursore è il simbolo del Comune di Cursi:


CURSIOMNIUM : le origini.

Secondo tutti gli storici e studiosi locali Cursi sarebbe di origine romana soprattutto perché  possiede il nome latino CURSIOMNIUM o CURSEOMNIUM  e la sua fondazione risalirebbe alla conquista romana nel Salento. Circa l' etimologia le versioni sono più di una. La prima dice che, all' inizio, questa cittadina fu chiamata "Curtium" dal nome del centurione Marco Curzio, al quale, dopo la conquista romana, fu assegnato il territorio su cui poi sorse Cursi; e costui chiamò la terra che gli era stata donata quale ricompensa per i suoi servizi militari "ager Curtius", soprattutto per glorificare un suo antenato, il cavaliere Marco Curzio il quale, nel 360 A.C., si era votato agli dei inferi per la salvezza di Roma, precipitandosi in una voragine che si era aperta miracolosamente nel Foro.

La seconda versione si riallaccia direttamente alla conquista romana nel Salento e sembra la più probabile a giudizio degli storici e studiosi locali. Essa racconta che, durante le guerre di assoggettamento della penisola salentina, i Romani, dopo averne conquistato la parte superiore, la Messapia, che corrispondeva grosso modo al versante Nord-Est dell' attuale penisola, scesero con maggiore impeto a Sud per sottomettere le città più bellicose situate sul promontorio iapigico, la Sallentia, che corrispondeva su per giù alla parte Sud-Ovest del Salento. Per tenere congiunti i due eserciti, quello che premeva sulla conquista già fatta della Messapia e l' altro in azione sul promontorio di Leuca, nella Sallentia, i Romani stabilirono nel piano, su cui poi sorse Cursi, una stazione (mansio militaris) di "corrieri", personale speciale adibito soprattutto per comunicare e trasmettere dispacci militari, chiamati "diarii cursores". Così sorse Cursi: da una stazione militare di due eserciti romani che combattevano per la conquista della Messapia e della Sallentia. La stazione in seguito s' ingrandì conservando il nome di CURSIOMNIUM da cui col tempo seguì il volgare Cursori da "Cursores", accorciato e ritenuto finalmente in Cursi.

Lo stemma civico, raffigurato da un giovanissimo corriere-araldo, che porta in mano un plico di lettere-dispacci, allude al fatto storico e ne conferma l' origine.

Dopo il lungo periodo del dominio romano di cui non resta traccia alcuna e, successivamente, di quello bizantino, che ha lasciato alcune preziose testimonianze soprattutto nella cripta basiliana di S.Stefano o di S.Giorgio con l' avvento dei Normanni anche il casale di Cursi cadde sotto il dominio feudale. In questo periodo si susseguirono i domini di diverse famiglie quali: i Maramonte, i Ventura e i Cicinelli.(cronologia della storia di Cursi)

  • Stemma dei Cicinelli e degli Acquaviva

 


  • La pietra di Cursi è la grande risorsa di Cursi. Il barocco leccese è stato realizzato con la pietra calcarea estratta dalle cave a cielo aperto di Cursi, Melpignano e poche altre zone del Salento. ...
  • Parete interna di una cava di pietra, si può notare la parte destra in cui il taglio risale a tempi passati, mentre a sinistra si notano i segni delle seghe circolari relative a tempi più recenti.

operai nel tipico ambiente delle cave.

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 

CURSI la storia, la vita , la Pietra.

( intensa descrizione poetica di Cursi, i suoi abitanti e la sua pietra di Salvatore CONOCI)

 

Si sono la Pietra.

Il mio regno era il mondo sotterraneo.

Il mio trono le viscere della terra,

ma t uomo mi hai rapita, hai purificato

la mia anima nelle tue pregiate mani,

hai mutato la mia forma, mi hai donato

una nuova luce e un nobile prodotto.

Ora sono degna di chiamarmi Pietra

e per sempre sarò il nettare delle tue mani.

 

Io sono la Pietra, bianca e dolce,

facile a lavorarmi, per questo non posso lamentarmi

così devono lasciarmi

e lasciarmi alla mia natura, ma tu uomo non puoi

creare di me una creatura.

Non mi portare lontano, lasciami

dove sono nata, solo lì posso essere trasformata.

 

Cursi è piena di storia e racconti

ma devi trovare i veri cavamonti

di onesti erano tanti, sono morti curvi e stanchi.

Le radici son rimaste al vero Curziatu

e così è natu lu 'Ntoni te lu Fatu.

Del lavoro è stato ingordo

così me lo ricordo, e del vero cavamonti

lavorando a sol levar del sole fino ai tramonti.

 

Dio, ha creato la pietra, così ha fatto

un tale Fatu, lavorando duro come se si

trovasse in un baratro profondo, lontano dal mondo.

Così forte l'ha creato con una forza taurina,

sempre con una gran voglia si alzava ogni mattina.

La cava l'aspettava, e con la pietra parlava.

E questa è la vita del cavamonti,

lavorando duro fino ai tramonti.

 

Io sono la Pietra,

a voi, cavamonti moderni,

scrivete righe su libri, giornali e quaderni,

non fate confusione, perfino per televisione.

Le radici non si possono perdere, mi acquista

soltanto chi ha della buona ragione

saggezza e buon senso.

Così diceva il vecchio cavamonti

Nicola Mascienzo (o Criscenzo).

 

Io sono la Pietra.

Il mio prodotto è sacro, cosa creata fatta dalla natura,

ma l' uomo mi colpiva senza pensare alla sua sventura,

e perciò taluni vecchi cavamonti,

non sono mai arrivati ai tramonti.

Venivano sepolti, senza un' avemaria,

e così sia, ammen amen

narrare per me la storia

di Cursi è molto difficile,

chi sono stati mai i vecchi cavamonti?

 

Curvo e stanco, ma fare il cavamonti

non è il lavoro soltanto.

Questa era la storia del vero zoccatore

lavoro duro e con tanto sudore

mangiar alimento di cibo di poca sostanza

e quattro maccarruni e sagne fatte a casa

e per colazione quattro fiche secche te la capasa.

Mesciu Teta l' aspettava, lu zoccu sturnava

 e alla cava cu quattro fiche lavorava.

 

Io sono la Pietra,

e io sono l'uomo,

e senza di me non eri mai visto i raggi del sole,

mai attraversare terra, monti e mare

e per decorazione finire su un altare,

dove tutti gli uomini s'inginocchiano a pregare,

per di più Cursi, Città Barocca,

e per questo l'uomo s'inginocchia.

 

Si ma io sono la Pietra,

non il sasso d'oro, e per di più, per me, Cursi

così detta "la Conca d'oro",a te Curziatu

non dimenticare, senza lavoro, e senza sacrificio

nulla si conquista nella storia

un giorno sarò esaurita,

e grido a te, questo è il momento di issare

un grande monumento.

Perché qui sono nati e morti i miei antenati.

 

Ma chi è mai questo Cristoforo Colombo

che di me vuole costruire un altro mondo?

è un discendente che fa parte ai nostri antenati

ed è simbolo di noi Curziati.

non bisogna dimenticare altrimenti

ci troviamo privi di storia,

mai dimenticare i nostri discendenti,

dare a loro la gloria.

Mai dimenticare i nostri vecchi cavamonti

come i Manni, i Longhi, i Zezza, i Giordani, i Giannuzzi,

i Pipirussu etc. etc.

Fare il cavamonti nei tempi remoti era un lussu

per questo non si deve mai dimenticare lu Migliu Pipirussu.

Grande pioniere, artefice minatore,

era orgoglioso del suo lavoro,

ma non era di buone maniere,

con quei ....... ------

Ancora tutti coloro che hanno collaborato alla Pietra

sono stati i trainieri -trasportatori-

i Pitardi, i Taranta, i Picozzu, i Parenti, i Nucita, i Barracca.

Ricordiamo anche il mulo del Barracca

lavorò alla fine di esaurire tutte le sue forze.

La sua forma era uno scheletro vivente,

credo che non può dimenticare la gente.

Degno di essere ricordato il coraggio e l' orgoglio di questo animale.

Come se meritava di aver diritto a un funerale.

Con tanta fierezza,onestà e orgoglio salì le scale della madre chiesa

e così è andato al mattatoio.

Anche il mulo di Giovanni Barracca

ha fatto parte alla storia, la vita, la Pietra.

 

 

 


 

Nella pietra calcarea si possono trovare denti di squalo o altri frammenti fossili come questo

 

 

 

esempio di lavorazione artigianale di un capitello in pietra (Benito Pitardi)

 

 

 

 

 

 

colonna del campanile della Chiesa Madre

 

 

 

 

 

 

 

 

Affresco dell'antica Chiesa matrice a Cursi (intitolata a San Nicola magno, 1597) riscoperto durante i lavori di restauro della Chiesa  ...

La piazza di Cursi durante la più rappresentativa tradizione: Processione della Madonna dell'Abbondanza il 12 luglio 1953.

A Cursi qualche anno fà, durante la festa della Madonna dell'Abbondanza.

Campanile del Convento degli Agostiniani dopo il recente restauro.

 

Così scriveva Mio Padre, Severino Santoro, su un quaderno di scuola: Cursi grazioso paesello...

 

 

   
 

Il tesoro nella pignata: le monete d'oro ritrovate a Cursi, da una ricerca del Prof. Donato Giannuzzi.

 

Era il lontano 1884 quando nel giardino adiacente alla bella dimora di Achille De Donno (oggi palazzo Comunale di Cursi) furono ritrovate numerose monete d' oro.

Nel giardino attaccato all' antico palazzo, alcuni operai si affannavano a cavar la terra quando ...(continua)

 

NEWS

  • 20 e 21 marzo 2004:Fondo Ambiente Italiano (http://www.fondoambiente.it) visite a

    • Melendugno Area Archeologica di Roca Vecchia Via Litoranea S. Cataldo di Lecce - Otranto (S.S. 611) Sabato 20 e Domenica 21, ore 9.30 - 15.00.

    • Vernole Castello di Acaya Via Litoranea S. Cataldo di Lecce - Otranto (S.S. 611) Sabato 20 e Domenica 21, ore 10.00 -13.00 / 16.00 -19.00.

  • settembre 2003: ASCOLTA ZEUS (KLAOHI ZIS): mostra ad UGENTO su pregevoli reperti messapici ritrovati nella zona. La mostra è dedicata soprattutto allo ZEUS di UGENTO (l'antica UZENTUM di origine messapica). La statua bronzea datata al 530 A.C. è normalmente conservata nel Museo di Taranto. Francesco D'Andria e Antonietta Dell'Aglio hanno curato il catalogo della mostra. Un articolo sul n°101 di Archeologia Viva (www.archeologiaviva.it) tratta dell' argomento e di studiosi locali, come Salvatore Zecca e Gianni Carluccio che hanno contribuito alla ricerca archeologica nella zona.

  • agosto 2003: i "ragazzi" della V-C del Liceo Scientifico F.Capece si incontrano dopo 30 anni.

  • Luglio 1998: viene presentato il libro: "Cursi. La storia, la vita, la pietra" (Mario Congedo Editore) interessante opera scritta dal Prof. Donato Giannuzzi.
 

Cursi sparita,

le opere andate perdute per incuria e insensibilità o perchè rubate.

 

  • La Congreca: la cappella della Madonna Assunta (fregio dell' altare) venne distrutta negli anni 60 per costruire un palazzo.

  • la colonna in piazza

  • il fregio che sormonta l'arco in via S. Nicola è stato rubato

  • i dipinti ovali del Santuario della Madonna dell' Abbondanza furono rubati, erano del pittore leccese Oronzo Tiso (nato il 18 maggio 1726 e morto il 18 maggio 1800) attualmente sono sostituiti da dipinti recenti, sono spariti anche i due vasi neri sotto i dipinti e le due statue di Angeli.

 

L' antico organo risalente al 1750 , probabile opera di Simone e Pietro Kircher.

 

tipico uliveto nella campagna di Cursi

 

 

 

 
San Nicola

Cripta di Santo Stefano o di San Giorgio.Raffigurazione di S.Nicola

 

MAGNA SED NON PARVA, è l'iscrizione, cancellata un po' dal tempo, posta sotto lo stemma dei Maramonte

La Famiglia Santoro a Cursi

 

Parte delle informazioni sono riprese da:

 


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