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CURSI e il SALENTO Messapia ed altri aspetti storici ed archeologici del Salento. |
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Messapia: "terra tra i due mari" La popolazione dei Messapi occupava l' attuale Salento a partire dall' VIII-VII sec. a.C. Il nome fu attribuito dai Greci, che chiamavano questa terra Messapia (Metapa), cioè "terra fra due mari" (Adriatico e Jonio). Secondo Varrone e Verrio Flacco la popolazione Salentina traeva la sua origine da tre terre: Creta, Illirico e Italia (Locri). Il nome dei Salentini derivava da mare ("in salo"), dato che Cretesi e Illiri avevano fatto amicizia in mare coi Locresi. Secondo questa tradizione il gruppo degli Illirici sarebbe stato guidato da Messapo, da cui il nome di Messapia. Una tradizione sulle origini cretesi si riferisce a Idomeneo, re di Creta, nipote di Minosse. Iscrizioni messapiche
I più importanti centri messapici del Salento sono certamente: Rudiae, Rocavecchia, Muro Leccese, Ugento, Alezio, Cavallino, Vaste, Manduria, Brindisi, Mesagne e Oria, la Dodecapoli messapica.
Finestra del castello: Gualtiero VI di Brienne ne costrui il castello in epoca medioevale, i cui ruderi sono visibili, sui resti della città più antica di origine messapica. Il Dott. Cosimo Pagliara dirige i lavori di scavo dei ruderi medievali, nei dintorni sono evidenti i resti dell'antica città messapica. Vista della torre e di resti del castello dal lato della Grotta dello Speziale. Link ad una vista 3D di Roca (per visualizzarla necessita di un plug-in scaricabile: cosmoplayer) La rivista Archeologia Viva nel n°95 di settembre/ottobre 2002 dedica un' articolo alla zona di Roca: "Roca e le antiche civiltà sulla punta del Salento".
pozzo del monastero:
Ipogeo di Torre Pinta :la Sig.ra De Donno gestisce l' omonima azienda agrituristica in ambienti tipici e cucina tradizionale salentina.
La Cripta dei S.S. Stefani è un' importante cripta bizantina nei paraggi.
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Alcuni interessanti libri che raccontano il Salento.
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Ricordo di Lecce : solo poche immagini della bellissima Lecce.(info su Lecce). Lecce d' inverno. Questa Lecce estrema, protetta dal rapinare rigido delle correnti nordiche, ama dischiudersi e confidarsi gioiosa al preponderante alito proveniente dal sud. Sicché, nei giorni crudi della stagione invernale, le rinomate sue chiese, nascoste alla ghiottoneria di chi le cerca per la prima volta, assumono un' aria di silente tristezza, tutta particolare. E similmente i suoi patrizi palazzi echeggianti antiche storie d' amore e le sue modeste, umili case che ad essi si affiancano fiduciose con i loro lindi balconi, ancora impregnati del ricordo odoroso dei nivei gelsomini o dei penduli garofani da poco assopitisi nel grembo rigeneratore di un inverno brevissimo.
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Archeologia subacquea: resti di un antico relitto |
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Lo scoglio e il naufragio. Tutto cominciò un giorno duemila anni fa … la piccola nave oneraria era stata sorpresa dalla tempesta a non molta distanza dalla costa. Il timoniere si affannava per trovare un approdo, ma uno scoglio affiorante avrebbe segnato il destino di quell' imbarcazione e degli uomini che vi erano sopra ... |
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ancora di ferro(2° secolo AC) con anello di ferro |
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resti di anfore di tipo Dressel II (I e II sec a.C.) |
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...qualche tempo dopo ... , una mattina d'agosto di qualche anno fa, mi ero spinto un po' al largo in una zona da me ancora non praticata. Ad un tratto davanti ai miei occhi si presentò una spettacolare distesa di anfore. Allineate su più file stavano erette semicoperte dalla sabbia del fondale una dozzina di anfore... |
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Sopralluogo nel luglio del 1991 con l'Arch. Roberto Bozza: le anfore erano sparite, pochi cocci ormai erano rimasti sul fondo . Un mese dopo concordo con la Soprintendenza Archeologica di Lecce il recupero di pezzi di anfora per permettere una datazione del relitto: consegno circa 15 pezzi alla Capitaneria di Porto di Otranto . Il tutto doveva servire per una classificazione e datazione dei pezzi. La zona è quella tra Frassanito e Conca Specchiulla (località S. Giorgio).
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altra ancora di ferro d'epoca ignota giace semisepolta nei fondali circostanti ...
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Relitto della nave greca DIMITRIOS, arenata il 19-12-1978 sulla spiaggia dei laghi Alimini, a nord di Otranto.
Del naufragio resta ben poco attualmente. Conta-miglia in ottone recuperato dal relitto.
Walker's Cherub III Ship-Log, immagine dal Royal Museums Greenwich
Baia dei Turchi: si notano sulla costa gli antichi ormeggi per le navi dei Turchi. |
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Torre S. Emiliano (a sud di Otranto). La torre si erge su di un promontorio che sovrasta un'insenatura e un'isoletta. Nel mare sottostante ci sono i resti di un'imbarcazione da guerra (probabilmente la II guerra mondiale) insieme a grossi proiettili conficcati sul fondo,probabili resti di un tragico episodio.. |
Il mistero del disco di Festos. Sull'isola di Creta
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